Edilizia anni 60-80: i balconi e i terrazzi
data 05/06/2023
Tra le criticità principali degli edifici costruiti nel periodo compreso tra gli anni ’60 e gli anni ’80 ci sono i terrazzi e i balconi, in modo particolare i cosiddetti lastrici solari.
La maggior parte dei condomini costruiti in quel periodo, infatti, non ha un tetto, ma una terrazza con piastrelle, accessibile a tutti, sulla quale si trovano comignoli e antenne, e sulla quale si stendono i panni o si prende il sole.
Questi lastrici solari sono accomunati in genere dalle stesse problematiche.
La prima riguarda l’isolamento termico. La soletta del lastrico è in genere molto sottile e non coibentata, cosicché la differenza di temperatura che si crea tra la parte interna inferiore riscaldata e quella superiore, appunto non coibentata, provoca il formarsi di macchie nere e danni.
Uno degli interventi necessari principali, dunque, consiste nell’inserire un isolante e poi una nuova pavimentazione.
L’altra grande criticità è data dalle impermeabilizzazioni. Quelle dei terrazzi in questione sono state realizzate con della guaina bituminosa e con blocchi di bitume che, disciolto ad alte temperature, faceva da collante tra un telo e l’altro di guaina. In pratica, uno strato di pura plastica, che, una volta asciugatasi, diventa dura e impermeabile.
Di per sé si tratta di un ottimo metodo, che però ha una data di scadenza, soprattutto se non viene protetto: vetrifica, diventa duro e si spacca.
Quando non è protetto dalle piastrelle, questo processo degenerativo si accelera, ma anche con le piastrelle la guaina può rompersi.
Ciò dipende anche dagli assestamenti compiuti dall’edificio. Si tratta di assestamenti di pochi centimetri che però possono causare la spaccatura della guaina bituminosa, soprattutto se non è stata stesa a regola d’arte.
Oggi sono molteplici le soluzioni che si possono adottare, anche più efficaci, più facili da eseguire e, soprattutto, più green, che permettono di realizzare un buon isolamento termico e dagli agenti atmosferici.
Un’altra problematica, in fatto di balconi e terrazze costruiti in quel periodo, è data dalle pendenze, che spesso si rivelano non corrette e non in grado di far defluire l’acqua piovana in maniera efficace.
Il deflusso dell’acqua è molto importante: se non avviene velocemente, si formano muffe e si verifica il degrado della copertura.
Gli stessi cosiddetti “messicani”, ovvero i buchi attraverso i quali l’acqua defluisce nei tubi, devono essere della dimensione adatta, ovvero tale da far defluire una buona quantità di acqua in tempi brevi.
Non sempre è il caso e ciò dipende dal fatto che le condizioni atmosferiche sono cambiate in maniera importante negli ultimi anni.
Oggi piove per periodi più brevi rispetto al passato, ma con quantità di pioggia molto più elevate.
Per evitare infiltrazioni, e quindi danni, insomma, occorre predisporre tutto affinché l’acqua defluisca il più in fretta possibile, in modo da non avere il tempo di infiltrarsi.
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